Vist che c'è un'area apposita per l'autoironia posto per bene l'esperienza di ieri, DA DIMENTICARE!
Dietro suggerimento del negoziante io e i bambini (6 e 9 anni) siamo andati verso un certo pratone "dietro da Toys sull'Aurelia". Naturalmente dietro a Toys il pratone si vedeva in lontananza, sì, ma oltre una barriera in cemento e rete metallica alta non meno di 5 metri, tipo la recinzione del T. rex in Jurassic Park. I prati a Roma sono tutti così, o coltivati, o recintati, o col campo nomadi sopra, o frequentati da strani figuri in odore di delinquenza, o coi branchi di cani rinselvatichiti. Nei restanti ci sono i tralicci dell'alta tensione, oppure è zona militare...
Non avendo trovato accesso neanche dalle strade precedenti e successive l'indicazione ricevuta, tenendoci nel contempo lontani dalle immancabili roulottes degli zingari, io e i bambini ci siamo dovuti accontentare di una porzione di prato non recintata. Una specie di trapezoide sghembo con erba alta più di un metro e mezzo, un misto di erba medica e graminacee a cui sono allergico. Sovrastati dalle spighe, ho lanciato il modello verso l'ignoto non curandomi purtroppo della direzione del vento... un errore di valutazione e nonostante la velocità acquistata è bastata una piccola raffica a deviare la traiettoria verso il terreno e non sono riuscito più a rialzarlo... il breve volo - come volevasi dimostrare - è finito con un botto pauroso al di là della recinzione del vicino cantiere!
Coi bambini spaventati già solo per attraversare il campo completamente al di sotto della fitta selva di spighe, abbiamo raggiunto la rete (due metri e mezzo senza filo spinato, pali in legno) e... i DUE CANI guardiani del cantiere ci hanno visto e hanno cominciato ad abbaiare! Porca zozza no, ci doveva pure essere un modo... e infatti pur non legate le bestie non accennavano a farsi avanti... stavano a una cinquantina di metri... sicuramente forse i bastardi mi aspettavano "al varco", nel senso proprio del termine... ma chissà, forse se avessi fatto svelto svelto...
Certo da solo con due bambini, in campagna e con l'abitazione più vicina costituita da un campo nomadi, non è il massimo per fare una ragazzata, ma tant'è: mi sono arrampicato sulla rete e buttato dall'atra parte valutando la distanza dei cani dal latrato, sempre per fortuna della stessa intensità. Come una furia ho raccolto i pezzi ma i cani fifoni sempre lì ad abbaiare e basta. Per cui passato il Mustang ai bambini sono ritornato a raccogliere anche le minuterie tipo telecamera staccata e infine ho riscavalcato la rete buttandomi in salvo... e finendo quasi addosso al bambino più grande che stava lì a guardare dall'altra parte! Fortuna non gli ho fatto tanto male e abbiamo chiuso la mattinata con un giro tra gli scaffali di giocattoli di Toys...
TUTTO REGISTRATO DALLA TELECAMERINA DELL'AEREO!
Dietro suggerimento del negoziante io e i bambini (6 e 9 anni) siamo andati verso un certo pratone "dietro da Toys sull'Aurelia". Naturalmente dietro a Toys il pratone si vedeva in lontananza, sì, ma oltre una barriera in cemento e rete metallica alta non meno di 5 metri, tipo la recinzione del T. rex in Jurassic Park. I prati a Roma sono tutti così, o coltivati, o recintati, o col campo nomadi sopra, o frequentati da strani figuri in odore di delinquenza, o coi branchi di cani rinselvatichiti. Nei restanti ci sono i tralicci dell'alta tensione, oppure è zona militare...
Non avendo trovato accesso neanche dalle strade precedenti e successive l'indicazione ricevuta, tenendoci nel contempo lontani dalle immancabili roulottes degli zingari, io e i bambini ci siamo dovuti accontentare di una porzione di prato non recintata. Una specie di trapezoide sghembo con erba alta più di un metro e mezzo, un misto di erba medica e graminacee a cui sono allergico. Sovrastati dalle spighe, ho lanciato il modello verso l'ignoto non curandomi purtroppo della direzione del vento... un errore di valutazione e nonostante la velocità acquistata è bastata una piccola raffica a deviare la traiettoria verso il terreno e non sono riuscito più a rialzarlo... il breve volo - come volevasi dimostrare - è finito con un botto pauroso al di là della recinzione del vicino cantiere!
Coi bambini spaventati già solo per attraversare il campo completamente al di sotto della fitta selva di spighe, abbiamo raggiunto la rete (due metri e mezzo senza filo spinato, pali in legno) e... i DUE CANI guardiani del cantiere ci hanno visto e hanno cominciato ad abbaiare! Porca zozza no, ci doveva pure essere un modo... e infatti pur non legate le bestie non accennavano a farsi avanti... stavano a una cinquantina di metri... sicuramente forse i bastardi mi aspettavano "al varco", nel senso proprio del termine... ma chissà, forse se avessi fatto svelto svelto...
Certo da solo con due bambini, in campagna e con l'abitazione più vicina costituita da un campo nomadi, non è il massimo per fare una ragazzata, ma tant'è: mi sono arrampicato sulla rete e buttato dall'atra parte valutando la distanza dei cani dal latrato, sempre per fortuna della stessa intensità. Come una furia ho raccolto i pezzi ma i cani fifoni sempre lì ad abbaiare e basta. Per cui passato il Mustang ai bambini sono ritornato a raccogliere anche le minuterie tipo telecamera staccata e infine ho riscavalcato la rete buttandomi in salvo... e finendo quasi addosso al bambino più grande che stava lì a guardare dall'altra parte! Fortuna non gli ho fatto tanto male e abbiamo chiuso la mattinata con un giro tra gli scaffali di giocattoli di Toys...
TUTTO REGISTRATO DALLA TELECAMERINA DELL'AEREO!